Questo blog nasce dal desiderio di condividere i pensieri e le emozioni legate a questi giorni di grande cambiamento in Egitto.

Vi scrivo infatti dalla Terra del Sole dove abito e dove le manifestazioni pacifiche dei suoi abitanti stanno smuovendo una dittatura trentennale, dando a tutti noi una grande lezione di coraggio e dignità.

Ogni giorno, sullo sfondo delle non candide manovre del Governo, accadono bellissimi episodi di umanità che non sempre i media portano nelle vostre case e che invece credo meritino di essere conosciuti.

Se vi fa piacere vi invito a seguirmi in questo viaggio in diretta attraverso la rivoluzione egiziana e il potente messaggio di Fratellanza che questo popolo sta dando al Mondo.

martedì 29 marzo 2011

Quelli che... aspettavano il 5 e 6 Marzo.

Quanti alti e bassi, quanto investimento in aspettative, quanta pazienza e positività ci vengono richieste in questi giorni.

Oggi si parla di Egitto e di futuro. Di fiducia e di ottuso pessimismo.
Si parla di chi, con gli occhi lucidi per l'emozione, crede in un Egitto che deve ancora manifestare tutta la sua bellezza e umanità.
E di chi, con il veleno in corpo, afferma cose dolorose come il fatto che questo popolo, per la sua ignoranza, meriti la dittatura. Che tristezza!

Si parla di ripresa, ma gli amici che vanno a lavorare sono ancora troppo pochi.
Si parla di un futuro ormai scomparso, dissolto, ma gli amici che vanno a lavorare non sono poi così pochi.
Si dice persino che Sharm sia morta, finita, basta, halas! E poi leggiamo di 100 sommozzatori russi che protestano perchè il loro governo non li lascia venire. Ma allora qualcuno ancora desidera immergersi in queste acque e attraversare questo deserto! Please fategli strada!

Pare anche che nonostante la farnesina e i tour operator italiani siano tranquilli rispetto ai viaggi in Egitto, le agenzie dirottino i clienti su altre destinazioni. Un grazie... ironico!

Insomma, sembra di giocare a tira e molla. Certo è che la famosa ripresa del turismo dal week end del 5 e 6 marzo non sia stata così sfolgorante come, forse illudendoci, tutti si aspettavano. Ha ragione chi dice che avverrà con calma e ha ragione chi aspetta di vedere come si mette a Pasqua per poi, eventualmente, fare le valige per chissà dove.
In una Sharm sempre in movimento oggi sono quasi di più gli amici che partono di quelli che restano.
Tuttavia, in questo clima a tratti denso e quasi post atomico, emergono realtà e situazioni molto piacevoli.
Le persone stanno più vicine, si è maggiormente sensibili alle necessità degli altri e ci si ritrova sempre più spesso e sempre più volentieri. Le serate attorno al fuoco, la carne alla griglia, la pizza sul roof e la pasta fatta in casa. Il clima è sempre più piacevole e sempre più mi ricorda quello di un'armoniosa comune in cui ognuno è semplicemente se stesso, contribuisce come crede e con amore. Chi suona e canta, chi, in cucina, molla il mestolo e si unisce al coro, chi apparecchia, prepara, chiacchiera e pensa a servirti da bere. Scene normali, tra amici, lo so, ma questa volta hanno uno spirito che va oltre la solita cena. Hanno lo spirito del mangiare insieme tutti i giorni, del condividere quotidianità. Fel mettere ognuno qualcosa, sempre.
Non lo so ma questa atmosfera è diversa da tutte le altre che ho vissuto in situazioni simili. Oggi respiro un calore e una morbidezza che sanno di torta appena sfornata. Di copertina calda e di una casa interiore che esce dal solito schema. Trovo lo stesso sapore che mi aveva fatta commuovere in Brasile e da piazza Tharir, la forza dell'unità e dello scambio, del sostenersi e del dimenticare le differenze. Quella di restare tutti sereni e prendere la vita così, come ci si presenta, aiutando chi ha momenti di sconforto a ritrovare la giusta prospettiva delle cose.

Qualcuno mi chiede perchè non me ne vado altrove, anche solo per un po', giusto il tempo per guadagnare qualcosa di più. La mia risposta credo sia ritenuta buffa, ma è che io amo questo posto, amo la vita che faccio qui e amo l'atmosfera che c'è qui, soprattutto ora. Preferisco due soldi in meno che uno stacco da un momento di vita così particolare e ricco di umanità. Sbaglierò ma, indipendentemente da come andranno le cose, il nostro oggi merita una visita, dell'attenzione e del tempo. E' come la gemma di un qualcosa di nuovo che seguirà.
Vivere qui ora, significa dare a quel ramo la direzione che si desidera, dare ad una comunità in fase di rinascita la partecipazione che necessita, dare al singolo quel sorriso che può cambiare il suo umore e al paese la fiducia nelle sue audaci e dignitose decisioni. Quelle che, senza volerlo, hanno smosso il mondo.

Forse, quello che in piccolo sta avvenendo qui, è un riflesso di ciò che accade nel mondo, pensiamo al Giappone... Solidarietà, sostegno, sguardo avanti, positività e fiducia. Pensando alla Libia invece rivedo la disperazione di un popolo che però ora sta ceracndo di prendere in mano il proprio avvenire. Forza Libia, per quanto le situazioni siano differenti, continua a resistere! Riguardo invece a Sarkosy & co. non commento. Più che l'intervento armato che potrebbe anche essere stato necessario, non ne commento le intenzioni non dichiarate e nemmeno il passare all'azione in maniera indipendente senza attendere l'ok della comunità europea.. Questi "pazzi", in termini di umanità e di intelligenza sensibile, li metto con chi vive qui e critica il popolo egiziano, con chi si è arricchito grazie a questo posto e ora sputacchia sentenze molto estremiste, con chi gioca con la pazienza degli altri illudendosi di non essere visto.

Ma, per fortuna, alla fine, c'è sempre una tavola apparecchiata aperta anche ai nuovi arrivi. Tra i vecchi Sharmesi prendono posto anche quelli nuovi, per scelta o perchè bloccati qui dalla rivoluzione. Tra scambi di ricette e momenti di piacevole conversazione la vita va avanti, bella, delicata e potente più che mai. So che queste serate in stile moderni emigranti mi mancheranno e che apparterranno ai ricordi di un particolare periodo di vita, ma so anche che mi sento davvero privilegiata di vivere qui in questo momento. Mi fanno fare un tuffo indietro a quando i contadini si ritrovavano alla sera per chiacchierare, tramandare leggende e saggezza. Ora ci si passa altro, ma la piacevolezza di queste serate ormai perse dalla cultura moderna, dove tutti corrono e comunicano solo via facebook, è ineguagliabile. E io me la godo tutta prima di tornare alla follia di ritmi e meccanismi antiuomo che spero non ricompaiano mai se non guariti e rivisti.

Oggi risotto con panna e i porcini raccolti ed essicati dal mio babbo.
Un po' di Alto Adige sulla tavola degli sharmesi in "pensione".

1 commento:

  1. io sono stata a Sharm dal 26 marzo al 3 aprile. E' veramente quasi deserta ed ero quasi sempre l'unica in acqua a fare snorkeling. Devo anche dire che ero tranquilla perchè avevo un dispositivo che li allontana (Shark Shield)
    Io amo troppo il mar Rosso per poter fare a meno della mia vacanza nell'acquario di Allah:)

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