Questo blog nasce dal desiderio di condividere i pensieri e le emozioni legate a questi giorni di grande cambiamento in Egitto.

Vi scrivo infatti dalla Terra del Sole dove abito e dove le manifestazioni pacifiche dei suoi abitanti stanno smuovendo una dittatura trentennale, dando a tutti noi una grande lezione di coraggio e dignità.

Ogni giorno, sullo sfondo delle non candide manovre del Governo, accadono bellissimi episodi di umanità che non sempre i media portano nelle vostre case e che invece credo meritino di essere conosciuti.

Se vi fa piacere vi invito a seguirmi in questo viaggio in diretta attraverso la rivoluzione egiziana e il potente messaggio di Fratellanza che questo popolo sta dando al Mondo.

lunedì 6 febbraio 2012

Il Paradosso.

Passano le settimane, i mesi, e qui nessuno vuole capire che la gente non si tirerà indietro. Non può, e non vuole farlo.
Sarebbe come rinnegare le morti e i sacrifici fatti da tutti fino ad ora, per che cosa?! Per lasciare un paese in mano all'esercito, oggi, più feroce che mai.

Giovedì scorso mi sono alzata con il Sole nel cuore. Ero felice, rigenerata dopo un periodo di alti e bassi, esplosioni solari e terremoti, fiduciosa in un mondo nuovo. Questo alle ore 9.00.
Alle ore 11.00 sono avvilita e indignata. Lo sono così profondamente che nn vedo più alcuna traccia del Sole che mi aveva deliziata al mattino.
Che cosa è successo?
Oh, "nulla" di chè! La solita strage. Il solito schifo.
Chiuse in un campo da calcio migliaia di persone sono state attaccate da chi al potere che ha iniziato a massacrare chiunque gli si presentasse davanti. Non felice, gettava anche feriti e cadaveri, dagli spalti..
Poche ore dopo lasciano nel sangue 76 morti, oltre 1000 feriti e qualche disperso tra cui un ragazzino di, credo, 12 anni, ritrovato morto uno o due giorni dopo. Ah, era morto ammazzato, non morto così, perchè si era intasato con la minestina della nonna.
Ma dove siamo?????
Ma non vi rendete conto che fingere un (ennesimo) attacco alla simpatica squadra di El Ahly (per chi nn lo sapesse, è quella coccolata dal governo) non porta più solidarietà al Mouby di quanta non ne abbia già?
Ora pure nei campi di calcio vi infilate a fare lo schifo? Ora pure le tifoserie devono vivere lo sport come una guerra? Ma secondo voi, grandissimi uomini di potere e, presumo, anche di saggezza..(quantomeno sono due cose che dovrebbero andare di pari passo..) la gente deve davvero credervi?
La mamme hanno perso i loro figli. Li hanno visti "sparati" al cuore, in volto, schiacciati sotto i cingoli dei carri armati, travolti dalla folla in uno stadio, acoltellati, storditi dai gas, spariti e picchiati selvaggiamente. Da voi.
Come potete davvero credere che le persone siano cieche e possano cadere nel vostro trucchetto di massacrare e poi nascondere la mano dicendo: "Vedete? il paese è pieno di criminalità! è pericoloso! per fortuna ci siamo noi a difendervi. Senza di noi siete in grave pericolo quindi non possiamo lasciare il potere ai civili. Non possiamo per la vostra sicurezza!" E giù di gas nervino in pieno centro città...è via con rapine e massacri strategici.

Ma per fortuna che in tutto questo macello sono spuntati i "predoni gentiluomini" che trattano gli ostaggi con rispetto e cortesia. E che in questi giorni tesi, sono riusciti a strappare un sorriso a molti di noi. La vera ospitalità beduina, anche nei momenti meno friendly, risolve un rapimento lampo in una piacevole avventura tutt'altro che scoraggiante per le signore prese in ostaggio venerdì scorso dai dei beduini sulla strada di Dahab. Chiedevano in cambio il rilascio di alcuni parenti giustamente, o no, incriminati.
A questo proposito ricordo che dopo l'attentato di Taba furono arrestati oltre 3000 uomini beduini. Tutti responsabili?? Impossible.
Da allora le loro famiglie hanno fame. Perchè sono loro, gli uomini, che portano il "pane a casa". Da anni le loro famiglie chiedono pacificamente il rilascio dei loro cari, non ascoltati, a volte, scelgono di parlare in maniera forte. E questo è un modo.
l'intervento di un capo beduino che ha spiegato ai rapitori che questo modo non è il modo giusto, ha fatto sì che, nell'arco di poche ore, le 2 signore americane e la brava guida egiziana con cui viaggiavano e che si è offerta di andare con loro per assisterle e tradurre, sono state accompagnate all'incontro con l'esercito, e poi in Hotel 5 stelle offerto dal governo.
Buffo leggere che nelle interviste si dichiarano tutt'altro che spaventate e ben impressionate dalla gentilezza e dall'ospitalità Beduina.
Qui gli atricoli:
http://worldnews.msnbc.msn.com/_news/2012/02/03/10312929-freed-american-egyptian-kidnappers-were-very-nice
http://www.egyptindependent.com/node/639546

In sintesi, l'esercito/governo massacra un popolo e nel frattempo dei Beduini armati e vestiti di bianco, rapiscono dei turisti, offrono loro del the, scambiano vedute sul mondo e la religione, e poi li rilasciano così sereni che leggere le loro interviste sui giornali suscita ilarità per quanto fossero entusiasti del bel trattamento ricevuto!!!

Cigliegina sulla torta del paradosso: le signore si sono inoltre dichiarate felici di proseguire il loro viaggio verso il Cairo e Alessandria e di consigliare l'Egitto ai loro amici come meta di viaggio.
Pure la promozione turistica ci hanno fatto!
Grazie Signoreeee Ostaggeeeeee!!!!!!!!! Tornate prestooooooooooooo!!! 

E un grazie va anche a quei Beduini che sanno mantenere la saggezza oltre che il loro millenario potere su queste terre.

Ancora una volta: "Forza Egitto!!!"








 

venerdì 15 luglio 2011

Unico punto fermo...

Sono mesi che nn scrivo aspettando che qualcosa si fermi. Tutto invece continua a correre. Tutto salta, scivola, fluisce, rimbalza e piroetta. Non un punto fermo se nn il caro presidente Mouby che sta diventando parte integrante dell'Ospedale di Sharm, ammesso sia ancora li come desiderano farci credere.

Proprio oggi leggevo la trascrizione di un suo interrogatorio e ho fatto una certa fatica a non prendere un taxi e andare li in ospedale a sputargli in un occhio. Davvero!
Lui dichiara di non ricordare, di non sapere, di non essere stato informato...che nn avrebbe mai fatto male ad un cittadino egiziano (infatti ne sta affamando, ammalando e ignorantando 82.999 milioni secondo le stime del 2009 della Banca Mondiale), dichiara che non fosse al corrente che la polizia sparasse sui manifestanti (lo vedevamo tutti in diretta tv, ma forse lui aveva gli occhietti troppo tirati per via del lifting?) e che sono stati i manifestanti a disarmare la polizia che per questo è scappata (ma complimentoni alla polizia!!!! Bravi, bravi, bravi!).

Inoltre tra i vaneggiamenti racconta che le info le riceveva oralmente e che se nn erano complete o corrette non era colpa sua ma del tal ministro, ecc..uomini che fino a ieri, e tutt'ora, sono i suoi fedeli cagnetti assassini.

Arrabbiata? In realtà no. Son cresciuta leggendo i rapporti di Amnesty International, seguendo la dittatura in Cile, studiando il Nazismo, vedendo volare pesone gettate dagli elicotteri Argentini e affondare le mini scialuppe di aspiaranti profughi Cubani da sacchi di terra gettati da altri elicotteri, quelli del loro caro dittatore.
La lista di cose per cui l'umanità deve andare "fiera" si allunga, ma i tempi della rabbia sono ormai passati nonostante le violenze nel mondo restino praticamente le stesse. Quello che provo è indignazione. MI sento OFFESA. Offesa perchè presa per scema quando nn lo sono.
Come possono i vari Mouby e Silvietti pensare che la gente sia disponibile a questo. Non è che sono riusciti a livellare i neuroni di proprio tutti tutti, anzi! E comunque mi sembrerebbe molto presuntuoso credere che benchè coi neuroni devitalizzati la gente possa credere a certe cose.

Le abbiamo viste tutti anche, e proprio, grazie ai loro media e nonostante i controlli e le censure. E', vorrei dire tutto ma purtroppo devo attenermi ad un molto, alla luce del sole. Perchè umiliarsi a raccontare le fiabe? A chi?

Come il fatto che la rivoluzione è finita e non c'è niente più per protestare. Ma quando? Nonostante la recente notizia zuccherino che circa 600 poliziotti tra ufficiali e compagni bella siano stati dimessi, o meglio, rimossi dagli incarichi, non molti giorni fa la gente in Tharir protestava proprio perchè i poliziotti giudicati responsabili di aver ucciso dei manifestanti sono (GIA') tornati in libertà. Che cosa è cambiato rispetto a prima del 25 gennaio? Nulla.

C'e gente a Suez che sta facendo lo sciopero della fame, che si sente male e viene portata in Ospedale e poi intimorita dalla polizia che dice che i manifestanti svenuti non verranno assisiti. Accipiccia che stile! Awanagana! (che nn vuol dire nulla ma suona bene!)

Leggerete nel resto dell'articolo linkato che quelli non svenuti sono stati portati con la forza dentro alla centrale e minacciati (spero solo minacciati) di sevizie sessuali, pestaggi e morte. Cose di normale amministrazione in una dittatura...perchè indignarsi?

Dalla mia posizione a tratti privilegiata di donna europea che vive a Sharm el Sheikh, parlo, leggo e faccio le mie considerazioni, ma nn ho la tentazione di scendere in piazza. O meglio la tentazione cel'ho eccome, ma me la faccio passare anche di fronte al fatto che se dovesse succedere qualcosa mi spedirebbero fuori dai piedi con un biglietto di sola andata.. e non è ciò che desidero. Forse è meglio stare qui a bofonchiare, durare a lungo e raccontare, informare mi sembra già una parolona....raccontare che stiamo vivendo un momento incredibile nonostante le difficoltà.
Raccontare che nonostante l'ometto in ospedale straparli le fiabe più a se stesso che al mondo, la situazione è molto tranquilla turisticamente parlando e anche per i turisti.
Ma quali turisti?

Altro punto dolente, com'è che gli italiani mancano più di tutti?
Com'è che francesi, tedeschi, inglesi e russi, benchè in piccoli numeri hanno continuato a venire, e gli italiani sono rimasti al 25 gennaio o poco più?
Sarà mica che a casa gli raccontano di un egitto non sicuro o anche addirittura non gli raccontano nulla? Come mai??

Ma Silvietto, dopo aver sputtanato il Mouby dicendo che la Signorina prostituta minorenne Ruby era sua nipote rendendo anche pubblico che l'hanno beccata a rubare oltre che nudiccia alle feste in casa tua, non puoi provare a farti perdonare sta figuraccia di m..internazionale che gli hai fatto fare, quantomeno permettendo che avvenga un'informazione corretta sull'Egitto? Nn dico casa tua, almeno l'Egitto.
Così la gente qui potrebbe riprendere a lavorare, ad essere più serena e a sapere cosa mettere nel piatto dei propri figli almeno per cena.
Ma poi, ma anche al Silvio, chejjefrega?!

E di chejjefrega in chejjefrega siamo al punto zero. Bugie, sesso e videotape..ma quelli erano gli anni '80..intanto però qui la poliziaccia è ancora ben operativa e il rischio per chi dice bah, ancora altuccio...sarà mica che si debba arrivare ad un secondo 25 gennaio per far capire al pargoletto in ospedale che "acchi nessuno è fesso"!?

Speriamo di no...


domenica 8 maggio 2011

Il Babau, i Licantropi e noi nel mezzo....WAKE UP!!!

E' trascorso più di un mese eppure mi sembra un battito...
Sono accadute mille cose, eppure sembra che il mondo esista ancora..siamo ancora vivi, aggrappati a quella giostra che gira sempre più veloce confondendoci e dando un ritmo molto differente alla nostra vita.

Gira, gira....gira questa giostra sgangherata, gira il sole attorno a noi, girano le stelle e cambiano le stagioni, mentre noi, ancora aggrappati a quel ferro, ci illudiamo che presto la giostra si fermerà e tutto tornerà come prima. Riprenderemo in mano la nostra vita nel punto in cui l'avevamo lasciata, il tempo tornerà a scorrere lentamente, gli uccellini a cantare e il mondo ad essere quello di prima..
Che illusi che siamo!

Nulla tornerà come prima. Nemmeno il ritmo di questo tempo che scorre sempre più veloce e scivola via, tra le dita incredule della nostra mano sbigottita..

Vittorio non tornerà in vita, le centrali giapponesi non si risucchieranno tutta quella radioattività che sta ormai diventando parte invisibile del nostro presente e parte, haimè, visibile del futuro di molti di noi..
Anche Bin Laden non tornerà in vita. Meno male! direte voi, ma alla fine cosa cambia.. Cosa costava alle forze usa, note esportatrici di democrazia e valori umani (quando non sparano per hobby sui civili, naturalmente), arrestarlo, trattarlo con civiltà e giudicarlo come sarebbe giusto che fosse?
No, meglio fare tutto con prepotenza, nascondere le prove degli eccessi, raccontare bugie e prendere in giro il mondo con delle foto false famose per questo ancora prima che venissero, nuovamente, pubblicate.
Ora abbiamo il Geddafi incazzato nero col Silvietto e gli Al Qeida con Obama..
Ma questi super eroi scaccia demoni, non si rendono conto che per la cultura del loro nemico le morti vanno sempre rivendicate? Allora mettiamo pace uccidendo Osama? Non è forse meglio arrestarlo senza garantirci al 100% una, logica, ripercussione?

Intanto la giostra gira, gira...Il nostro referendum è a rischio, il Paese anestetizzato davanti alla tv che parla di tutto meno che di cose importanti e le mamme corrono più che mai per riuscire a stare dietro a tutto. Meno male che c'è la play station! Sì, cara mamma, vedrai tra poche paia di anni che danno ha fatto quella sulla personalità di tuo figlio.
Eh, ma non lo mando a giocare fuori perchè ci sono i pedofili!
?????? capirei le macchine, il traffico....ma i pedofili!! Detti così poi sembrano degli animali di mezza taglia dal pelo lungo, che si muovono in branco su rotte prestabilite, quasi prevedibili...
Ma in che mondo siamo?

Facile: nel mondo che abbiamo creato.
Possibile che tutto questo malessere, questa violenza e questo senso di impotenza e depressione vengano da noi? Come no?
Guardiamo nel nostro piccolo che tipo di vibrazioni emaniamo...così semplicemente, durante anche solo una parte della giornata. Contiamo gli sbuffi, i vaffa...detti o trattenuti, e tutte quelle decisioni e azioni che sono motivate dall'insicurezza o dalla paura.
Non pochi vero? Questa è la nostra semina. E se tanto mi da tanto e tutto torna con gli interessi, avremo un "bel" raccolto. Da urlo...!

A tutto questo aggiungiamo la normale attività terrestre.
Altro che 2012 e spauracchi vari, la terra, si sa, è da sempre che cambia, si inclina e muta di vibrazione. L'unica differenza è che ora, come era previsto da sempre, lo sta facendo in maniera sempre più veloce. E anche questa fase fa parte della sua natura.
E allora perchè ci sentiamo nelle mani di nessuno?
Ci facciamo prendere dal panico e dalla depressione? Ma possibile che ancora non si capisca che è tutto normale?? Quello che non è normale sono il nostro approccio alla vita e la nostra reazione ad essa quando notiamo che la felicità e la sicurezza che il gatto e la volpe ci avevano promesso sono solo delle chimere. Soprattutto se per cercarle andiamo fuori e ci copriamo di vestiti standard, di colori standard, ascoltiamo una musica standard, balliamo tutti ugualmente standard, pensiamo e immaginiamo la vita in modo standard.
Che noia! Non credete? Ma che illusione di sicurezza che ci da!...
Ora, per un solo giorno, proviamo a fare l'esercizio contrario.
Proviamo per un attimo ad essere noi stessi e ad agire da individui...a dire ciò che pensiamo, a muoverci come sentiamo e ad indossare i colori che quel giorno ci fanno sentire felici. Difficile? No, dai!

Ora passiamo ad un secondo esercizio che io chiamo "di libertà".
Si tratta di riconoscere ed affrancarsi da delle catene, grosse, scure e viscide che ci intrappolano da quando siamo nati e noi non le vediamo nemmeno.
Le catene della paura.
Fateci caso, da sempre il mercato funziona dando delle risposte alle esigenze dei consumatori.
Quando le loro esigenze naturali non bastano più per arricchirsi con le risposte, se ne creano di nuove, meglio se di carattere "vitale".
In altre parole, se non hai l'assicurazione sei inevitabilmente esposto a tutte le peggio cose che ti possono capitare. (Credo che l'esposizione al rischio sia comunque parte del gioco con o senza assicurazione...ma fa nulla..).
La fioritura primaverile non è più natura che si risveglia e manifestazione di vita, ma un "attacco nemico".
Il ciclo mestruale qualcosa di inibente se non si usano assorbenti tecnologici che ti salvano la vita da quel "disturbo" inevitabile..
Persino il mal di testa è diventato il babau, così come il dolore alla schiena che ti impedisce di fare trasloco lanciandoti i pacchi tra amici..
E' bene che ti atteggi così, altrimenti sei fuori dal cerchio di protezione della massa e li ci sono i licantropi che coi pedofili dal pelo lungo e il babau ospite speciale per la serata, vengono e ti fanno sparire tipo strega di blair...
Brrrrrr!!!!!!!!!!!!che paura!!!!!!!!!!!

E allora io bello bello, mosso da paura del polline, del non essere figo, del mal di schiena, della povertà, della malattia, del futuro, della vita. Io, povero disperato, cheffaccio? Decido di seguire l'onda e di aggrapparmi a tutti quegli ipocriti salvagentini che mi mettono davanti al naso in modo apparentemente discreto e casuale, ma super calcolato. Mi aggrappo! E Pof! Eccomi ridotto ad un nulla...dipendente dalle medicine, dalle assicurazioni e dall'auto. Visto che ci sono dipendo anche dal capitan findus che da piccolo mi faceva sentire forte e da qualsiasi ometto sui tacchi che sorride tipo stregatto e mi dice che lui è figo e se desidero avere successo, essere una persona importante e sentirmi bene, devo imitarlo e votare a favore del nucleare, privatizzare l'acqua e andare a ragazzine a pagamento per poi inventarsene di ogni per ridicolizzare i giudici contro i quali ci insegna a manifestare se non fanno quello che vogliamo.

Tutto questo, non per prendermela con qualcuno nello specifico che ho solo usato come perfetto esempio di assurdità, ma per farvi capire che va bene essere coscienti di cosa sta accadendo, ma che andrebbe ancora meglio, smettere di lamentarsi e rimanere connessi con le nostre vere motivazioni prima di fare qualcosa. Se le vere motivazioni sono di luce e di amore, ok, avanti tutta. Se invece sono legate a qualche sentimento di paura, insicurezza, o ad una solo delle sue tante, anche sottili, manifestazioni, forse è meglio riprendersi dall'incubo.

Non è la terra che è sbagliata, ma il tipo di sogno che stiamo facendo a bordo di essa...sarà mica il caso di aprire gli occhi e iniziare a muoversi non più sull’onda della paura, ma in quella del rispetto e del nostro stesso potere?

Un abbraccio dalla Terra del Sole e in particolare dal magico Sinai dove tutto si sente amplificato e vibra di un'energia davvero particolare..non per tutti, ma che consiglierei davvero a molti.
Paola


lunedì 4 aprile 2011

Il ponte arcobaleno.

Di nuovo vento.
Ogni volta che soffia nella mia mente si formano due pensieri di cui uno musicale...:
- The wind of change (e canticchio pure un pochino..)
- La voce della mia amica, e maestra, Angela che mi ricorda che il vento è una manifestazione dello Spirito Santo.
Entrambi questi pensieri legati al vento mi danno un senso di sicurezza e positività. Li trovo incoraggianti.

Incoraggiante è anche la recente decisione del governo russo di permettere ai propri cittadini di tornare sul Mar Rosso. Un soffio di ossigeno per noi che stiamo attendendo le vacanze Pasquali con il fiato sospeso, molte speranze, e una vena di disillusione che ci porta a posticipare la data interiore in cui crediamo il turismo riprenda.

Un'altro aspetto positivo di questo vento è che davvero spazza via molto. Qui non c'è smog e il livello di inquinamento è davvero minimo, tuttavia, dopo anche solo una giornata ventosa, il mondo cambia. Si respira meglio, ci si sente leggeri e affacciati ad una nuova stanza della nostra vita.
In ultimo, benedico questo soffio dal nord, perchè contiene leggermente la temperatura tenendola a livello “jeans e maglioncino alla sera”, cosa che mi piace da morire e trovo molto "coccolante".
Vi sembrerà strano, ma vivere in un luogo in cui l'estate dura una vita e i 50 gradi al sole ti "aprono" la testa come dei lazer, avere qualche settimana in più di maglioncino è molto, ma molto, ma moltissimo piacevole.

L'estate....anche quest'anno il Ramadan cadrà nel pieno del solleone...vediamo come verrà affrontato e gestito dai fedeli. Se hanno fatto la rivoluzione, se stanno accompagnando il Paese verso una direzione sana e corretta, se stanno accompagnando anche tutti i nodi a venire al pettine e cambiando da dentro le pedine malsane di un'organizzazione schifosa che fino ad oggi ha agito impunita, allora, credo davvero che questo Ramadan estivo non rappresenti nessun ostacolo o prova insormontabile nemmeno per chi svolge professioni all'aperto o a contatto con tentazioni in bikini sin dal mattino.
In altre parole ciò che spaventava prima, ora credo abbia assunto un valore ed un peso differenti. Alla luce dell'energia e della forza messe a disposizione del cambio di rotta del paese, un mese di digiuno e preghiera in piena estate non credo impensierisca più...anzi, penso proprio che verrà vissuto con ancora maggiore fervore e partecipazione essendo il primo Ramadan da paese libero.
Ancora una volta la bellezza della vita supera la preoccupazione per il futuro.

A tal proposito, ieri si rifletteva sul fatto che una delle tante differenze tra gli egiziani e gli italiani è che gli italiani vivono pensando principalmente al futuro. A cosa faranno quest'estate e già prenotano, a cosa faranno tra 10 anni, e già risparmiano, a quando andranno in pensione e alle malattie che incominceranno ad arrivare.
Legittimo, lo so, ma non per forza comune a tutti.
Ci sono popoli, come quello egiziano, appunto, la cui principale preoccupazione non è cosa accadrà tra qualche mese o l'anno prossimo, ma a cosa mettere in tavola ora, al massimo questa sera. Il pensiero non corre a quando saranno anziani, ma ad arrivare a divenire anziani, se possibile, molto, molto, anziani...sarebbe una bella fortuna.
A 50 anni ne dimostrano 70 dei nostri, i volti scavati, rugosi accartocciati dal troppo fumare, da un'alimentazione non bilanciata dove le vitamine non si sa bene cosa siano, e dalla grande disillusione nella vita: "tanto non c'è futuro. Viviamo in questo inferno, sopportiamo la vita, attendendo il paradiso dopo la morte. Li non si soffrirà più.".
Chissà se anche i loro volti, il loro amor proprio e la loro disillusione cambieranno tanto da espandersi in un sorriso luminoso e nella piacevolezza di vivere la vita ora.
Italiani ed egiziani, due modi diversi di eludere il presente.
Egiziani e italiani, due modi uguali di vivere il futuro, la fuga dalla realtà.

Noi, ci facciamo riempire la testa dalla pubblicità e dai bisogni indotti, loro, schivano i colpi della miseria e della diffusissima ignoranza che tiene gran parte della popolazione ancorata ad un passato pesante.

Ma un bel ponte tipo quello, folle, sullo stretto di Messina no?
Insomma, perchè non uno scambio di ruoli anche solo per un giorno. Perchè non entrare nella realtà di questo paese e dei sogni di queste persone. Perchè non abbandonare gli alberghi e visitare una famiglia che vive in una tenda o in una casa di argilla? Imparare a mungere una mucca, a cucinare con la brace e a sapere le ore del giorno attraverso il movimento del sole?
A quanti di noi farebbe bene un bel passo "indietro" verso ciò che veramente è essenziale!
E a quanti egiziani, invece, farebbe bene un po' più di comodità, di leggerezza nel vivere e di... prospettiva.

Stare qui da italiana e vivere, per quanto in modo "privilegiato", questo periodo storico, mi fa paragonare ancora di più le due realtà e riflettere su quanto ognuna abbia bisogno di uno specchio che la riporti ad un punto di dolce equilibrio. Di ritrovo con se stessa e con ciò che conta davvero o che, senza essere un peccato mortale, agevola un po' la vita e l'esistenza quotidiana.

Per quanto Robin Hood e la sua calzamaglia mi fossero simpatici, non ho mai pensato che rubare ai ricchi per darlo ai poveri sia una cosa giusta.
Tuttavia sono fermamente convinta che dei buoni vasi comunicanti facciano sempre il loro effetto e abbiano sempre il loro perchè.
Su questa convinzione, e con l'aiuto di anime stupende, qualche anno fa è stato creato il progetto Al Dalil, incontri tra il deserto e il mare. In questo caso gli incontri non sono solo tra diversi elementi della natura, quanto tra persone diverse: beduini e viaggiatori, entrambi tassativamente non turistici.
Fino a prima della rivoluzione questo progetto di turismo culturale ho portato molti scambi e piacevoli esperienze di vita ad entrambe le parti, così come a me che ne sto felicemente nel mezzo gioiendo nel vedere la bellezza dei due popoli riconoscersi e fondersi in piccoli gesti e grandi aperture.
Certo, non mancavano quelli (fortunatamente pochi) che all'ultimo si facevano prendere dall'holliwoodiana paura dei "predoni", ma la maggior parte erano viaggiatori singoli o famiglie con bambini che sceglievano questa esperienza di vita come loro vacanza.
Parlo al passato perchè ora è tutto fermo, statico e anche un po' impolverato, ma nel momento in cui riprenderete a venirci a trovare so che quel "ponte" avrà ancora maggiore importanza e Luce, non solo per la serenità ritrovata, quanto per la maggiore consapevolezza che, spero, animerà i visitatori del nuovo egitto/sinai e per la maggiore serenità da parte dei beduini nell'ospitare qualcuno senza dover per forza fare i con la prepotente e cieca polizia, anche segreta.
Finalmente si sarà solo amici in casa di amici, non più visitatori in casa di amici che rischiano molto per offrirvi quel te e uno sprazzo del loro bellissimo mondo.

Attendiamo quindi", im-pazienti", che tutto riprenda a scorrere per mostrarvi la vera anima dell'Egitto e del popolo del deserto.
Che Dio ci benedica e benedica anche gli amici e i conoscenti che, non potendo pagare l'affitto, sono stati "gentilmente" messi fuori casa da chi, grazie alla vecchia mentalità dittatoriale, preferisce avere l'appartamento vuoto piuttosto che affittarlo a meno o venirti incontro con un briciolo di umana, temporanea, ospitalità...

Il nuovo ponte è stato iniziato il 25 gennaio, ora bisogna terminare di crearlo e percorrerlo fino in fondo..come un arcobaleno con i suoi colori e le sue promesse...

giovedì 31 marzo 2011

Decalogo della Rinascita. Cairo, coloured post revolution.

Oggi desidero condividere con voi un breve ed eloquente post dell'amica Baraem, giovane mamma italo egiziana, che ci racconta la sua rivoluzione dal Cairo.


Cosi' titolavano i manifesti che i ragazzi di Piazza Tahrir avevano sparso per tutto il Cairo.
"Da oggi questo e' il tuo Paese", un invito rivolto a tutti i cittadini che con loro avevano vinto e che come loro volevano cambiare, finalmente con le loro mani, il Loro Paese.

Noi lo trovammo, come tanti altri, proprio sul portone di entrata nel palazzo. Ecco come chiedevano al popolo intero di collaborare :

201103164331) Non gettare cartacce o immondizia per la strada

2) Rispetta i semafori

3) Non prendere "mazzette"

4) Non falsificare documenti

5) Non guidare contromano

6) Non infastidire od importunare le ragazze per la strada (dedicato agli uomini)

7) Non dire " A me non interessa" o " Non e' mia responsabilita'"

8) Dio ti guarda mentre lavori

9) Di no alla droga


10) Ricorda che l'Egitto ti aspetta

Oltre questo invito collettivo, furono distribuiti per la strada, appena dopo
l'11 Febbraio, richieste di partecipazione alla pulizia generale della Citta'.
Nel nostro quartiere fu stabilita per tutti i venerdi'.
Partecipammo attivamente e scesero in strada anche le donne ed i bambini che durante la Rivoluzione avevano fatto da spettatori dai balconi.
Ognuno di noi munito di scopa, guanti e mascherina, li' pronto a togliere la polvere e le cartacce.

Piano piano tutto il Cairo prese i colori della bandiera egiziana, e per tutte le strade i marciapiedi furono colorati di rosso, bianco e nero, e cosi' anche i muri, e qualsiasi superficie gia' non colorata con graffiti e pitture inneggianti la Rivoluzione.
Quest'ultime riempirono letteralmente la citta', e fino ad oggi, ogni venerdi', gruppi di ragazzi scendono per le strade a dipingere con i colori della Pace e della Liberta' ogni punto grigio delle vie.

Se ci avessero provato solamente 3 mesi fa sarebbero stati arrestati, derisi e forse anche picchiati.
Ma oggi, questi ragazzi ed i loro colori sono la luce di tutte le strade del Cairo.


Img00138Img00136        

martedì 29 marzo 2011

Quelli che... aspettavano il 5 e 6 Marzo.

Quanti alti e bassi, quanto investimento in aspettative, quanta pazienza e positività ci vengono richieste in questi giorni.

Oggi si parla di Egitto e di futuro. Di fiducia e di ottuso pessimismo.
Si parla di chi, con gli occhi lucidi per l'emozione, crede in un Egitto che deve ancora manifestare tutta la sua bellezza e umanità.
E di chi, con il veleno in corpo, afferma cose dolorose come il fatto che questo popolo, per la sua ignoranza, meriti la dittatura. Che tristezza!

Si parla di ripresa, ma gli amici che vanno a lavorare sono ancora troppo pochi.
Si parla di un futuro ormai scomparso, dissolto, ma gli amici che vanno a lavorare non sono poi così pochi.
Si dice persino che Sharm sia morta, finita, basta, halas! E poi leggiamo di 100 sommozzatori russi che protestano perchè il loro governo non li lascia venire. Ma allora qualcuno ancora desidera immergersi in queste acque e attraversare questo deserto! Please fategli strada!

Pare anche che nonostante la farnesina e i tour operator italiani siano tranquilli rispetto ai viaggi in Egitto, le agenzie dirottino i clienti su altre destinazioni. Un grazie... ironico!

Insomma, sembra di giocare a tira e molla. Certo è che la famosa ripresa del turismo dal week end del 5 e 6 marzo non sia stata così sfolgorante come, forse illudendoci, tutti si aspettavano. Ha ragione chi dice che avverrà con calma e ha ragione chi aspetta di vedere come si mette a Pasqua per poi, eventualmente, fare le valige per chissà dove.
In una Sharm sempre in movimento oggi sono quasi di più gli amici che partono di quelli che restano.
Tuttavia, in questo clima a tratti denso e quasi post atomico, emergono realtà e situazioni molto piacevoli.
Le persone stanno più vicine, si è maggiormente sensibili alle necessità degli altri e ci si ritrova sempre più spesso e sempre più volentieri. Le serate attorno al fuoco, la carne alla griglia, la pizza sul roof e la pasta fatta in casa. Il clima è sempre più piacevole e sempre più mi ricorda quello di un'armoniosa comune in cui ognuno è semplicemente se stesso, contribuisce come crede e con amore. Chi suona e canta, chi, in cucina, molla il mestolo e si unisce al coro, chi apparecchia, prepara, chiacchiera e pensa a servirti da bere. Scene normali, tra amici, lo so, ma questa volta hanno uno spirito che va oltre la solita cena. Hanno lo spirito del mangiare insieme tutti i giorni, del condividere quotidianità. Fel mettere ognuno qualcosa, sempre.
Non lo so ma questa atmosfera è diversa da tutte le altre che ho vissuto in situazioni simili. Oggi respiro un calore e una morbidezza che sanno di torta appena sfornata. Di copertina calda e di una casa interiore che esce dal solito schema. Trovo lo stesso sapore che mi aveva fatta commuovere in Brasile e da piazza Tharir, la forza dell'unità e dello scambio, del sostenersi e del dimenticare le differenze. Quella di restare tutti sereni e prendere la vita così, come ci si presenta, aiutando chi ha momenti di sconforto a ritrovare la giusta prospettiva delle cose.

Qualcuno mi chiede perchè non me ne vado altrove, anche solo per un po', giusto il tempo per guadagnare qualcosa di più. La mia risposta credo sia ritenuta buffa, ma è che io amo questo posto, amo la vita che faccio qui e amo l'atmosfera che c'è qui, soprattutto ora. Preferisco due soldi in meno che uno stacco da un momento di vita così particolare e ricco di umanità. Sbaglierò ma, indipendentemente da come andranno le cose, il nostro oggi merita una visita, dell'attenzione e del tempo. E' come la gemma di un qualcosa di nuovo che seguirà.
Vivere qui ora, significa dare a quel ramo la direzione che si desidera, dare ad una comunità in fase di rinascita la partecipazione che necessita, dare al singolo quel sorriso che può cambiare il suo umore e al paese la fiducia nelle sue audaci e dignitose decisioni. Quelle che, senza volerlo, hanno smosso il mondo.

Forse, quello che in piccolo sta avvenendo qui, è un riflesso di ciò che accade nel mondo, pensiamo al Giappone... Solidarietà, sostegno, sguardo avanti, positività e fiducia. Pensando alla Libia invece rivedo la disperazione di un popolo che però ora sta ceracndo di prendere in mano il proprio avvenire. Forza Libia, per quanto le situazioni siano differenti, continua a resistere! Riguardo invece a Sarkosy & co. non commento. Più che l'intervento armato che potrebbe anche essere stato necessario, non ne commento le intenzioni non dichiarate e nemmeno il passare all'azione in maniera indipendente senza attendere l'ok della comunità europea.. Questi "pazzi", in termini di umanità e di intelligenza sensibile, li metto con chi vive qui e critica il popolo egiziano, con chi si è arricchito grazie a questo posto e ora sputacchia sentenze molto estremiste, con chi gioca con la pazienza degli altri illudendosi di non essere visto.

Ma, per fortuna, alla fine, c'è sempre una tavola apparecchiata aperta anche ai nuovi arrivi. Tra i vecchi Sharmesi prendono posto anche quelli nuovi, per scelta o perchè bloccati qui dalla rivoluzione. Tra scambi di ricette e momenti di piacevole conversazione la vita va avanti, bella, delicata e potente più che mai. So che queste serate in stile moderni emigranti mi mancheranno e che apparterranno ai ricordi di un particolare periodo di vita, ma so anche che mi sento davvero privilegiata di vivere qui in questo momento. Mi fanno fare un tuffo indietro a quando i contadini si ritrovavano alla sera per chiacchierare, tramandare leggende e saggezza. Ora ci si passa altro, ma la piacevolezza di queste serate ormai perse dalla cultura moderna, dove tutti corrono e comunicano solo via facebook, è ineguagliabile. E io me la godo tutta prima di tornare alla follia di ritmi e meccanismi antiuomo che spero non ricompaiano mai se non guariti e rivisti.

Oggi risotto con panna e i porcini raccolti ed essicati dal mio babbo.
Un po' di Alto Adige sulla tavola degli sharmesi in "pensione".

martedì 22 marzo 2011

Siamo "solo" uomini, per questo sappiamo amare.

In questi giorni pensavo al blog e a ciò che avrei scritto. Ogni 5 minuti cambiava la situazione e, con lei, il post delineato nella mia mente. Poi trovavo un punto fermo. Nessuna news, ok si può parlare, trarre una qualche considerazione visto che le conclusioni paiono sempre tardive rispetto ai ritmi attuali.
Insomma è come dire gatto senza averlo davvero nel sacco. La situazione si evolve, rigira, esplode, modifica costantemente. L'unica cosa fissa è la direzione, quella delle nostre radici.
Ci siamo illusi di avere delle radici forti, ovvero molta sicurezza. Certo, stiamo bene, pur lamentandoci costantemente come dei bambini ingrati e capricciosi, viviamo nella comodità di case pulite e riscaldate dove l'acqua corrente e l'elettricità sono il minimo che ci si possa aspettare, ci spostiamo senza fatica con automobili ciuccia petrolio ed emana monossido di carbonio, fantastico gas famoso nel mondo per i suoi poteri taumaturgici, e, per tonificare glutei e gambette che atrofizziamo con comodi lavori davanti ad una scatola chiamata computer, ci infiliamo in fighissime palestre malsane dove emettiamo tossine di ogni genere assorbendone a iosa di quelle degli altri e illudendoci di diventare belli e trovare l'amore. Una vita fantastica!

Se poi aggiungiamo l'aperitivo del mercoledì con gli amici in cui mangiamo cibo extraeconomico di dubbia origine e qualità e qualche serata a giocare a wii, direi che la felicità è davvero garantita. I problemi del mondo si riducono solo a qualche linea di parole nere stampate su un giornale e a dei titoli del Tg letti di fretta con sottofondo di musica ansiogena secondo me composta dalle case farmaceutiche. I problemi del mondo sono condensati in pochi minuti di doverosa attenzione in cui traiamo l'illusione di essere informati, il senso della lontananza da noi, e la piacevole, calda, consapevolezza che molti km, se non anni luce, ci separano dal pericolo.

Bene, ora non è più così, cari amici. Non è più così facile raccontasela e farsela raccontare. A parte la crisi che ci abbraccia da anni nonostante qualche nano ne neghi l'evidenza, i fatti del mondo di oggi ci bussano alla porta quando non ce li ritroviamo già sotto al letto o nell'aria che respiriamo benchè tentino di far passare inosservato il concetto che le radiazioni non hanno confini. Il Giappone è li, mi dispiace per loro, viva i 50 eroi, ma chissenefrega, ma sai quanti km ci sono tra noi e loro? Ma sai tu, povero illuso, che a differenza dei quello che pensi nell'atmosfera non ci sono barriere? Lo sapevi che già da molti millenni hanno inventato il vento? Quello soffia.. e va ovunque, altrimenti come cavolo facevi ad avere il gelo polare che ti ha conquistato il parabrezza della macchina e ibernato la serratura? Lo sapevi che sempre già da molti millenni hanno inventato la pioggia? Sì, sì! quella che porta a terra le cose che ci sono nell'atmosfera tipo anche le radiazioni e infila tutto sotto al suolo dove ci sono le radici delle piante, le sorgenti d'acqua e l'insalatina che ti mangi in pausa pranzo mentre parli male della collega bionda e dei suoi nuovi stivali di pelle di cane cinese squoiato vivo. Noè mica era un tamagoci, era vivo, la pioggia c'era già a i suoi tempi e, nonostante i nostri sforzi per cambiare il clima rilasciando nell'aria le scie di schifezze chimiche, la pioggia ci sarà anche domani, quando, in vacanza, verrai sorpreso da un temporale estivo Made in Japan...
Quel giorno, il giorno in cui il medico ti guarderà negli occhi con franchezza, ti ricorderai di queste parole e delle parole che ti dissero sin da piccolo: "Bisogna avere rispetto del mondo".
Sarà troppo tardi per salvare ciò che già è distrutto da tempo, ma non sarà troppo tardi per capire e fare anche una sola cosa importante: vivere consapevolmente.
Non aspettiamo dunque di avere i minuti contati per guardare in faccia la realtà. E' vero, è molto diversa da quella degli spot pubblicitari, dei film e dei sogni. Ma perchè no? Perchè non provare a viverla per come è ed accettare noi stessi per quello che siamo? Ecco che ritornano le radici, delle radici interiori che ci ancorano nella profondità di noi stessi, quei noi stessi che abbiamo evitato spasmodicamente fino a ieri. Quei noi stessi che conosciamo poco e male, e coi quali impariamo a familiarizzare con imbarazzo e una certa diffidenza.

Ho preso il Giappone come esempio di problema del mondo perchè credo che sia quello più democratico e globale, ci tocca tutti indipendentemente da chi siamo e da dove ci illudiamo di essere al sicuro.
Ma cosa ne dite delle dinamiche in Libia dove o si lascia che un popolo che chiede libertà venga massacrato da un ricco dittatore cocainomane o si interviene con la forza visto che negli anni scorsi gli abbiamo fornito, anche di nascosto dalla Comunità Europea, tante di quelle armi da sentirsi ridicoli ora che sono puntate non solo sulla popolazione civile, ma anche sui nostri figli, potenziali, pagatissimi, eroi di una guerra che poteva non esserci? La Libia è un po' più vicina a casa rispetto al Giappone, non ne sentite il calore? Non sentite l'effetto che fa ad essere a pochi km da dei missili che se arrivano arrivano davvero? Per ragioni di sicurezza gli aerei civili da Trapani sono stati dirottati su Palermo sperando che non si renda necessario chiudere anche quell'aeroporto. Trapani è un po' più vicina di Tokyo? La sentite? Oppure siamo tutti sordi come per l'Irpinia, mille altre cose, le mozzarelle alla diossina, mille altre cose, l'Abruzzo ancora raso terra e le alluvioni mai annunciate?
Insomma, quanto ancora la terra dovrà gridare, le gente dovrà morire e interi popoli soffrire ogni pena per ricordarci che siamo "solo" uomini e che in quanto tali facciamo parte di qualcosa. Abbiamo il nostro ruolo, sì, ma è un ruolo all'interno di un equilibrio, di un sistema, di una magia che se rispettata ci da grande amore.

E' inutile cercare l'amore nelle illusioni, inutile avere quella borsa in più, la macchina cool o l'atteggiamento smart. Inutile davvero. Ciò che ci da pace, benessere e armonia è ciò che siamo, è il rapporto che abbiamo con noi stessi, con gli altri e col filo d'erba che evitiamo di calpestare. E' il rispetto che abbiamo per gli animali, i bambini e gli anziani. Ci da pace lo stare in pace. E questo non ha nulla a che fare col telecomando e la partita in tv. Stare in pace, ESSERE in pace, nasce da una minima particella di noi che afferma di desiderare il silenzio, la solitudine e l'apertura verso se stessa. Li troverà il suo spirito, la sua natura, il suo mondo perfetto. Una volta goduta e assorbita la pace, non resta che mantenerla in ogni cosa che facciamo, in ogni momento, manifestandola con naturalezza attraverso di noi, le nostre parole e i nostri pensieri. Come in molti sappiamo questa vibrazione è altamente contagiosa e benefica per chi e ciò che ci circonda e ne produrrà altra, e altra ancora..all'infinito.

Allora perchè nonostante ciò che accade nel mondo, non provare a sentirsi in pace e ad essere pace? Per il Giappone pare sia troppo tardi vista la situazione alle centrali. Per la Libia pure, date le ormai decine di migliaia di persone che non torneranno in vita, sicuro è piuttosto tardi anche per i ghiacciai che si stanno sciogliendo (e non da ieri), per le foreste distrutte e trasformate nella nostra carta igienica (che, per carità, non critico, ma magari forse si può vivere anche senza lo scottex casa...), per le popolazioni soggette a sperimentazioni e genocidi (vi ricordo per esempio che la Libia sta ricevendo missili all’uranio impoverito..), per gli animali sui quali testano l'alberello magico appeso in macchina e le cremine che ci fanno sentire più giovani fino a quando non è terminato l'effetto.
E' troppo tardi per le falde acquifere inquinate, per la desertificazione, per gli ogm che sono ovunque contaminando anche gli altri campi, per i mari sui cui fondali sono abbandonati barili e barili mezzi corrosi di scorie radioattive, è tardi anche per la mia nonna che è venuta a mancare molti anni fa e che negli anni 80 aveva paura di prendere “l'aidi” (aids) facendo la comunione in chiesa, ma non è tardi per noi stessi, per Lorenzo che compie 1 anno tra una settimana e che desidero vedere correre in un prato verde come facevo io da bambina. Non è tardi per Giada che ha sei mesi, per Youssef che ha 4 anni e che vorrei fosse uno di quei giovani liberali e moderni del Cairo, per Yassin di due che desidero non soffra più d'asma per le polveri sottili. Non è tardi per i miei amichetti Beduini che si affacciano dal deserto con i visi sporchi e gli occhi traboccanti di gioia, vorrei per loro le stesse opportunità di studio e di vita di tutti gli altri. Infine, non è tardi nemmeno per tuo nipote, il tuo fratellino e nemmeno per tuo figlio ventenne. Non è mai troppo tardi se ci si ferma e si inizia a vivere col cuore, il chè non significa prendersi tutto a cuore (ci ammaleremmo subito), ma generare una vibrazione di amore e di pace da mantenere per tutta la giornata e per tutti i giorni a venire, dalla quale farci ispirare e con la quale impregnare ogni singolo gesto.
Si sa che il cibo cucinato con amore è più buono. Allo stesso modo anche la vita vissuta con amore è più buona, facile e ricca. Non aspettiamo altri imbarazzanti richiami da parte del Pianeta o dei Popoli, iniziamo ORA a riscoprire quella frazione calda di amore e a renderla la nostra essenza, per sempre e in qualsiasi nostra manifestazione.

Non è difficile e bisogna almeno provarci con serietà e costanza, poi viene da sè.

PaolaSole

PS: annuncio da “prete”: vi ricordo che tutti i martedi tra le 22.00 e le 23.00 (ora italiana) potete unirvi da ovunque voi siate alla Meditazione per Sostenere il Risveglio del Mondo e che tutti i giovedì, alla stessa ora, potete sintonizzarvi con i gruppi di preghiera organizzati da Daniele Barbarotto i quali pregano per le popolazioni in rivolta nei Paesi Arabi.
Come indicato dalle Guide è suggerito pregare/meditare per il risveglio del mondo preferibilmente in gruppo almeno una volta alla settimana e individualmente per almeno 5 minuti al giorno cosa che, spontaneamente, stanno facendo sempre più persone in tutto il mondo.

Con l'invito ad uscire dalla scatola della quotidianità ed immergersi in questo bellissimo giardino giapponese in ascolto dei vostri cuori e della pace che vibra in essi..