Questo blog nasce dal desiderio di condividere i pensieri e le emozioni legate a questi giorni di grande cambiamento in Egitto.

Vi scrivo infatti dalla Terra del Sole dove abito e dove le manifestazioni pacifiche dei suoi abitanti stanno smuovendo una dittatura trentennale, dando a tutti noi una grande lezione di coraggio e dignità.

Ogni giorno, sullo sfondo delle non candide manovre del Governo, accadono bellissimi episodi di umanità che non sempre i media portano nelle vostre case e che invece credo meritino di essere conosciuti.

Se vi fa piacere vi invito a seguirmi in questo viaggio in diretta attraverso la rivoluzione egiziana e il potente messaggio di Fratellanza che questo popolo sta dando al Mondo.

sabato 19 marzo 2011

I SAY NO

Oggi è un giorno speciale per l'Egitto, anzi, un altro giorno speciale.
Il popolo va a votare per approvare o no la "nuova" costituzione.

Nuova...mmmm....le avete notate le virgolette vero?
Non sono li a caso perchè in realtà si tratta della stessa costituzione in vigore durante la dittatura, con qualche piccola modifica e ritocco, giusto per imbellire ed incipriare un po' una vecchia signora polverosa.

Da fuori vi chiederete, ma scusa, ma il dittatore va via e vi cambiano pure la costituzione e tu ci metti la pecetta "io dico di no"? Ma non vi conviene accettare questa costituzione e accelerare i tempi del rientro alla nuova normalità? Avete già ottenuto molto, poteva andare peggio, non è ora di iniziare ad accettare qualcosa e rimettere in moto l'economia al più presto?

Risposta: "I say no!"

Si perchè c'è un fatto importante al di la dei dettagli costituzionali che sono comunque da considerare. Il fatto è che il popolo ha chiesto la caduta di una dittatura. E' quindi normale e logico che col dittatore se ne vadano anche le leggi che ha fatto e con le quali ha governato, giusto per usare un termine gentile.
Permettere che la costituzione rimanga praticamente in vigore è come averlo deposto solo di un po'...perdonate, una chiappa, rimane sempre sulla sedia cosa che vanificherebbe le morti, i sacrifici, i giorni di guerriglia e gli anni di terrore affrontati da questo popolo.
A tal proposito leggete il bel post di Baraen nel quale descrive le emozioni della caduta del signor dittatore e il termine di un incubo di 30 anni. Un tuffo nel cuore del popolo egiziano.

Ecco perchè io dico no, e come me molte persone, soprattutto di quelle che oggi andranno a votare.

Desidero confidare in una votazione pulita e corretta, cosa che, con un po' di impegno, potrebbe anche avvenire. Credo che i tempi possano essere maturi abbastanza per sostenere anche questa fase del processo verso una vera democrazia.
In ogni caso sapremo il risultato a giorni e, se in Italia abbiamo il Gabibbo che scova migliaia diritti esercitati dai cittadini gettati da qualche indegno nei cassonetti, qui abbiamo l'esercito che cercherà di tutelare la nuova rinascita costituzionale.

Attendiamo con il fiato sospeso e il cuore fiducioso.

Concludo con le parole di un caro amico egiziano poco più che trentenne che ieri mi ha detto con gli occhi vispi ma lucidi:

"Voterò no perchè questa è la mia opinione. E voterò no anche perchè PER LA PRIMA VOLTA NELLA MIA VITA POSSO DIRE DI NO. Lo farò con grande piacere ed emozione."

Un abbraccio da un Egitto commovente e che sembra abbia ancora molto da insegnarci..
Paola

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