Questo blog nasce dal desiderio di condividere i pensieri e le emozioni legate a questi giorni di grande cambiamento in Egitto.

Vi scrivo infatti dalla Terra del Sole dove abito e dove le manifestazioni pacifiche dei suoi abitanti stanno smuovendo una dittatura trentennale, dando a tutti noi una grande lezione di coraggio e dignità.

Ogni giorno, sullo sfondo delle non candide manovre del Governo, accadono bellissimi episodi di umanità che non sempre i media portano nelle vostre case e che invece credo meritino di essere conosciuti.

Se vi fa piacere vi invito a seguirmi in questo viaggio in diretta attraverso la rivoluzione egiziana e il potente messaggio di Fratellanza che questo popolo sta dando al Mondo.

lunedì 4 aprile 2011

Il ponte arcobaleno.

Di nuovo vento.
Ogni volta che soffia nella mia mente si formano due pensieri di cui uno musicale...:
- The wind of change (e canticchio pure un pochino..)
- La voce della mia amica, e maestra, Angela che mi ricorda che il vento è una manifestazione dello Spirito Santo.
Entrambi questi pensieri legati al vento mi danno un senso di sicurezza e positività. Li trovo incoraggianti.

Incoraggiante è anche la recente decisione del governo russo di permettere ai propri cittadini di tornare sul Mar Rosso. Un soffio di ossigeno per noi che stiamo attendendo le vacanze Pasquali con il fiato sospeso, molte speranze, e una vena di disillusione che ci porta a posticipare la data interiore in cui crediamo il turismo riprenda.

Un'altro aspetto positivo di questo vento è che davvero spazza via molto. Qui non c'è smog e il livello di inquinamento è davvero minimo, tuttavia, dopo anche solo una giornata ventosa, il mondo cambia. Si respira meglio, ci si sente leggeri e affacciati ad una nuova stanza della nostra vita.
In ultimo, benedico questo soffio dal nord, perchè contiene leggermente la temperatura tenendola a livello “jeans e maglioncino alla sera”, cosa che mi piace da morire e trovo molto "coccolante".
Vi sembrerà strano, ma vivere in un luogo in cui l'estate dura una vita e i 50 gradi al sole ti "aprono" la testa come dei lazer, avere qualche settimana in più di maglioncino è molto, ma molto, ma moltissimo piacevole.

L'estate....anche quest'anno il Ramadan cadrà nel pieno del solleone...vediamo come verrà affrontato e gestito dai fedeli. Se hanno fatto la rivoluzione, se stanno accompagnando il Paese verso una direzione sana e corretta, se stanno accompagnando anche tutti i nodi a venire al pettine e cambiando da dentro le pedine malsane di un'organizzazione schifosa che fino ad oggi ha agito impunita, allora, credo davvero che questo Ramadan estivo non rappresenti nessun ostacolo o prova insormontabile nemmeno per chi svolge professioni all'aperto o a contatto con tentazioni in bikini sin dal mattino.
In altre parole ciò che spaventava prima, ora credo abbia assunto un valore ed un peso differenti. Alla luce dell'energia e della forza messe a disposizione del cambio di rotta del paese, un mese di digiuno e preghiera in piena estate non credo impensierisca più...anzi, penso proprio che verrà vissuto con ancora maggiore fervore e partecipazione essendo il primo Ramadan da paese libero.
Ancora una volta la bellezza della vita supera la preoccupazione per il futuro.

A tal proposito, ieri si rifletteva sul fatto che una delle tante differenze tra gli egiziani e gli italiani è che gli italiani vivono pensando principalmente al futuro. A cosa faranno quest'estate e già prenotano, a cosa faranno tra 10 anni, e già risparmiano, a quando andranno in pensione e alle malattie che incominceranno ad arrivare.
Legittimo, lo so, ma non per forza comune a tutti.
Ci sono popoli, come quello egiziano, appunto, la cui principale preoccupazione non è cosa accadrà tra qualche mese o l'anno prossimo, ma a cosa mettere in tavola ora, al massimo questa sera. Il pensiero non corre a quando saranno anziani, ma ad arrivare a divenire anziani, se possibile, molto, molto, anziani...sarebbe una bella fortuna.
A 50 anni ne dimostrano 70 dei nostri, i volti scavati, rugosi accartocciati dal troppo fumare, da un'alimentazione non bilanciata dove le vitamine non si sa bene cosa siano, e dalla grande disillusione nella vita: "tanto non c'è futuro. Viviamo in questo inferno, sopportiamo la vita, attendendo il paradiso dopo la morte. Li non si soffrirà più.".
Chissà se anche i loro volti, il loro amor proprio e la loro disillusione cambieranno tanto da espandersi in un sorriso luminoso e nella piacevolezza di vivere la vita ora.
Italiani ed egiziani, due modi diversi di eludere il presente.
Egiziani e italiani, due modi uguali di vivere il futuro, la fuga dalla realtà.

Noi, ci facciamo riempire la testa dalla pubblicità e dai bisogni indotti, loro, schivano i colpi della miseria e della diffusissima ignoranza che tiene gran parte della popolazione ancorata ad un passato pesante.

Ma un bel ponte tipo quello, folle, sullo stretto di Messina no?
Insomma, perchè non uno scambio di ruoli anche solo per un giorno. Perchè non entrare nella realtà di questo paese e dei sogni di queste persone. Perchè non abbandonare gli alberghi e visitare una famiglia che vive in una tenda o in una casa di argilla? Imparare a mungere una mucca, a cucinare con la brace e a sapere le ore del giorno attraverso il movimento del sole?
A quanti di noi farebbe bene un bel passo "indietro" verso ciò che veramente è essenziale!
E a quanti egiziani, invece, farebbe bene un po' più di comodità, di leggerezza nel vivere e di... prospettiva.

Stare qui da italiana e vivere, per quanto in modo "privilegiato", questo periodo storico, mi fa paragonare ancora di più le due realtà e riflettere su quanto ognuna abbia bisogno di uno specchio che la riporti ad un punto di dolce equilibrio. Di ritrovo con se stessa e con ciò che conta davvero o che, senza essere un peccato mortale, agevola un po' la vita e l'esistenza quotidiana.

Per quanto Robin Hood e la sua calzamaglia mi fossero simpatici, non ho mai pensato che rubare ai ricchi per darlo ai poveri sia una cosa giusta.
Tuttavia sono fermamente convinta che dei buoni vasi comunicanti facciano sempre il loro effetto e abbiano sempre il loro perchè.
Su questa convinzione, e con l'aiuto di anime stupende, qualche anno fa è stato creato il progetto Al Dalil, incontri tra il deserto e il mare. In questo caso gli incontri non sono solo tra diversi elementi della natura, quanto tra persone diverse: beduini e viaggiatori, entrambi tassativamente non turistici.
Fino a prima della rivoluzione questo progetto di turismo culturale ho portato molti scambi e piacevoli esperienze di vita ad entrambe le parti, così come a me che ne sto felicemente nel mezzo gioiendo nel vedere la bellezza dei due popoli riconoscersi e fondersi in piccoli gesti e grandi aperture.
Certo, non mancavano quelli (fortunatamente pochi) che all'ultimo si facevano prendere dall'holliwoodiana paura dei "predoni", ma la maggior parte erano viaggiatori singoli o famiglie con bambini che sceglievano questa esperienza di vita come loro vacanza.
Parlo al passato perchè ora è tutto fermo, statico e anche un po' impolverato, ma nel momento in cui riprenderete a venirci a trovare so che quel "ponte" avrà ancora maggiore importanza e Luce, non solo per la serenità ritrovata, quanto per la maggiore consapevolezza che, spero, animerà i visitatori del nuovo egitto/sinai e per la maggiore serenità da parte dei beduini nell'ospitare qualcuno senza dover per forza fare i con la prepotente e cieca polizia, anche segreta.
Finalmente si sarà solo amici in casa di amici, non più visitatori in casa di amici che rischiano molto per offrirvi quel te e uno sprazzo del loro bellissimo mondo.

Attendiamo quindi", im-pazienti", che tutto riprenda a scorrere per mostrarvi la vera anima dell'Egitto e del popolo del deserto.
Che Dio ci benedica e benedica anche gli amici e i conoscenti che, non potendo pagare l'affitto, sono stati "gentilmente" messi fuori casa da chi, grazie alla vecchia mentalità dittatoriale, preferisce avere l'appartamento vuoto piuttosto che affittarlo a meno o venirti incontro con un briciolo di umana, temporanea, ospitalità...

Il nuovo ponte è stato iniziato il 25 gennaio, ora bisogna terminare di crearlo e percorrerlo fino in fondo..come un arcobaleno con i suoi colori e le sue promesse...

2 commenti:

  1. Hai ragione, Paola, sarebbe davvero bello, ogni tanto, abbandonare la vita frenetica e malsana del nostro occidente "industrializzato" e fare un passo indietro, magari, anche più di uno. Addormentarsi ad un orario decente ed andare a dormire quando cala il sole. se Dio ha creato il giorno e la notte, l'avrà fatto per un motivo, no?! Quando sono venuta a Sharm, la cosa che mi è piaciuta di più è stato il reset dei miei orari biologici: facendo buoi molto presto, ho apprezzato lo svegliarmi alle prime luci del sole ed andare a dormire alle ventidue. D'altronde, ero venuta in Egitto per "fondermi" con quel diverso modo di vivere, non per visitare l'Hard Rock. O no?! ;)

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  2. Per non parlare del fatto che chi verrebbe a rigenerarsi, oltre a visitare il Paese della Rivoluzione Pacifica, sosterrebbe notevolmente l'economia locale ora più che mai bisognosa di fiducia e supporto.

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