Questo blog nasce dal desiderio di condividere i pensieri e le emozioni legate a questi giorni di grande cambiamento in Egitto.

Vi scrivo infatti dalla Terra del Sole dove abito e dove le manifestazioni pacifiche dei suoi abitanti stanno smuovendo una dittatura trentennale, dando a tutti noi una grande lezione di coraggio e dignità.

Ogni giorno, sullo sfondo delle non candide manovre del Governo, accadono bellissimi episodi di umanità che non sempre i media portano nelle vostre case e che invece credo meritino di essere conosciuti.

Se vi fa piacere vi invito a seguirmi in questo viaggio in diretta attraverso la rivoluzione egiziana e il potente messaggio di Fratellanza che questo popolo sta dando al Mondo.

giovedì 17 febbraio 2011

Molti risvolti, un solo Paese.

Eccomi nuovamente con voi.
In questi giorni sono alle prese col trasloco e ne approfitto anche per darmi un tempo per sentire e capire cosa c'è nell'aria a parte la cronaca e la tempesta di sabbia di ieri.

Parlando con alcuni amici, nell'aria ho sentito un unico desiderio peraltro super comprensibile: che il turismo=lavoro riprenda al più presto.
Chi lo desidera perché, come tutti noi, è rimasto senza soldi.
Chi perché li ha, ma non vuol perderne altri, e chi, benedetto lui, perché desidera che inizi prestissimo il nuovo Paese e che questo popolo possa iniziare la sua vera rinascita.

La speranza mia e di chi condivide questo desiderio, è che, soprattutto per gli egiziani, migliorino notevolmente le condizioni di lavoro, sia in termini di orario che di stipendio.
Prima della rivoluzione Sharm offriva gli stipendi tra i più alti dell'Egitto. Ben 70/100 euro al mese! Si si, basta stare zitti, lavorare 12/16 ore, dipende dai casi, e pensare solo a risparmiare il massimo perché spesso a casa c'è una famiglia da mantenere,se non anche fratelli più giovani e genitori anziani da aiutare.
Una figata cheddite?
22 gg consecutivi di lavoro e una settimana al mese di vacanza, spesso non pagata.
Poi ci si chiede perché saltino in braccio al primo passaporto con gli occhi tristi che trovano in giro..

Al Cairo, Alessandria, ecc gli stipendi per le fasce più basse sono di circa della metà anche se devo dire che, di recente, hanno scoperto i call centers e qui si ricevono, elhambudlillah, fino a 450 euro al mese. In molti, prima della rivoluzione, hanno lasciato il loro lavoro di guida turistica per ritornare al Cairo e iniziare a pensare ad un futuro.
Ma è situazione per pochi rispetto alla massa di giovani che, potenzialmente, avrebbero diritto ad un lavoro dignitoso.
Conosco egittologi con esperienza decennale che vengono pagati meno di 5 euro al giorno e che, a loro volta pagano le agenzie per farli lavorare..Inquietante. Ti credo che poi la gente scende in piazza.

Per questa ragione speriamo tutti che le cose cambino in meglio, presto e in modo tangibile, anche sotto questo aspetto della dignità.
Al Cairo gli scioperi continuano nelle aziende di vari settori e in molti, quelli che sono privilegiati, criticano la cosa accodandosi alla corrente di pensiero che li vorrebbe vedere tornare al lavoro/produrre al più presto, restare inascoltati e, quindi, continuare nella miseria contro la quale hanno combattuto e qualcuno ci ha anche perso al vita.

Persino l'esercito ci mette la sua e da qualche giorno tramite Vodafone ci manda dei simpatici messaggini in arabo in cui invitano la popolazione a rientrare al lavoro e collaborare per rialzare il paese.
Di nuovo, le esigenze collettive si scontrano con quelle personali.
Spero che, nonostante i lunghi tempi tecnici, il divario tra le due si assottigli al più presto.

Tornando alla realtà di Sharm siamo tutti impazienti di vedere volti nuovi e aerei solcare questo bel cielo azzurro. Staremo a vedere se le esigenze di contenere i costi dei futuri datori di lavoro saranno più forti di quelle di dignità e sopravvivenza dei futuri lavoratori egiziani e non.

Quante pieghe e quanti risvolti hanno le rivoluzioni!..e la vita!
Confido nella saggezza e nella correttezza dei potenti di continuare sulla strada democratica e, sembrerebbe, pulita che hanno intrapreso e manifestato al mondo.
Per ora qui arrivano dalle città egiziane giovani ricchi e baldanzosi con una buona capacità di spesa e, temo, zero ore in piazza, che fanno illudere i proprietari delle case di poter alzare gli affitti. Peccato però che, oltre alla birra e alle signorine russe, non spendano poi tanti soldi in giro e ci ricordino un po' tristemente lo stile e la mentalità della vecchia dittatura. Non che il Muby andasse a russe e a vodka, quello no, ma il delirio di onnipotenza legato a due lire fa un po' disgusto, soprattutto di questi tempi..

Uh mama! senza rendermene conto ho fatto una fotografia anche dell'Italia. Non vogliatemene, si tratta solo di una coincidenza, il ché mi da ancora più da pensare..

Vi auguro una buona giornata, che la luce penetri in tutte le pieghe e gli strati della libertà e dell’essere.

PS: pare che anche la Farnesina abbia appena rimosso il veto per l’Egitto. Mi informo e vi terrò aggiornati.


Nessun commento:

Posta un commento